domenica 19 aprile 2015

Castellamonte, una domenica pomeriggio insolita

Castellamonte è un piccolo paesino in provincia di Torino, sulla strada che da Milano mi ha portato in Val Soana.
L'abitato abbraccia la piccola collina che lo sovrasta, sulla quale è stato costruito un castello di cui le prime notizie sono riferite al 1066 e vanta la sua fortificazione da parte dei discendenti di Arduino d'Ivrea, Re d'Italia.
E' dunque apparentemente corretto il riferimento al Toponimo "castrum ad montem" in descrizione al fatto che il centro abitato era nato a corollario del castello del Signore locale da cui gli abitanti ricevevano protezione.
Il paese è un "paese d'arte" e ve ne darà testimonianza per ogni via: il luogo è famoso per le sue ceramiche che ornano diverse attività commerciali del paese e le sue meravigliose stufe.




Perché visitarla?
In realtà non mi sono nemmeno posta il problema, abbiamo trovato questo piccolo paesello sulla nostra strada, durante un viaggio con finalità lavorative e, incredibilmente, mi sono ritrovata con mezza giornata libera rispetto il tempo che temevo avrei dovuto impiegare diversamente.
E' stato bello e piacevole fermarsi, passeggiare, godere del sole e del caffé in piazza, guardando questa bizzarra rotonda abbracciare la piazza, la quale assieme all'Arco di Arnaldo Pomodoro, crea una delimitazione spaziale alquanto singolare.
Adocchiando ed ammiccando ho scoperto diverse attrazioni che propongo per una gitarella giornaliera.
La motivazione pragmatica che propongo oltre alla densità di storie inconsuete del paese, è il fermarsi a mangiare presso una cinghialaia trovata quasi per caso sul cammino, presso la località Sant'Antonio. (Per raggiungerla chiedete ai locali e navigate a vista: non ha insegne ma la fatica nella ricerca viene ampiamente compensata dalle pietanze servite)



Il Castello di Castellamonte
Ora noto nell'area come Castello dei Conti di san Martino, è stato edificato intorno all'anno 1000 da parte dei Conti di Castellamonte, discendenti di Re Arduino D'Ivrea. Conserva ancora parte delle fortificazioni originarie e le 7 porte edificate intorno alla muratura.
Il castello venne parzialmente distrutto a seguito della rivolta dei Turchini (fine del 1300)

La rotonda Antonelliania
Nel 1842 su progetto dell’architetto Alessandro Antonelli, ( lo stesso Alessando Antonelli che progettò la Mole Antonelliana a Torino), iniziarono i lavori di edificazione della Parrocchia. Parrocchia per così dire, in quanto il progetto prevedeva di coprire un’area di poco inferiore a quella di S. Pietro a Roma. Manie di grandezza? I fatti sono che ad oggi di quell'idea grandiosa sono rimaste a testimonianza solo le mura perimetrali realizzate con pietre provenienti dal torrente Orco alternate a mattoni rossi.
La Chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, fu realizzata nel 1875 nello spazio originariamente pensato da Antonelli come previsto per ospitare il Presbiterio.
Alla destra della Rotonda si erge solitario il campanile romanico del XII sec. che nel 1762 è stato sopraelevato in stile barocco per realizzare una cella campanaria.

Arco di Arnaldo Pomodoro, sito in piazza Martiri della Libertà
In occasione della Mostra della Ceramica del 1995 l'Artista Arnaldo Pomodoro si cimentò nella realizzazione di quest'arco che, con i suoi sei metri di raggio e la sua superficie in cotto rosso, trova la sua perfetta collocazione in prossimità della rotonda Antonelliana.

Stufa in ceramica di Ugo Nespolo, sita in piazza della Repubblica
La città è conosciuta per le sue ceramiche e stufe, dunque non poteva mancare una testimonianza dell'opera dei castellamontesi.
Iniziata nel 2002 e successivamente terminata nel 2008 grazie alla donazione di una società di Castellamonte. Le formelle in ceramica che rivestono la gigantesca stufa sono state disegnate da Nespolo e realizzate dagli artisti ceramici con il supporto degli allievi dell’Istituto d’Arte Felice Faccio di Castellamonte e poi cotte nelle fornaci dell’impresa artigiana La Castellamonte.
E' bello sapere che alla creazione di un'opera d'arte la popolazione ha contribuito attivamente, comprendendo come questo tributo sia dato non solo all'artista o alla città ma anche e sopratutto al proprio lavoro.



Riferimenti:
http://www.comune.castellamonte.to.it/
http://www.quotidianocanavese.it/made-in-canavese/eccellenze-canavesane/castellamonte-si-scaldano-i-motori-per-la-mostra-della-ceramica-2015-4234

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